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Come indicato nei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, ogni attività nelle scuole italiane è stata sospesa fino al prossimo 3 aprile, per consentire un miglior contenimento dell’emergenza epidemiologica.  

Si è trattato di un provvedimento eccezionale, atto a limitare la diffusione dell’ormai tristemente noto virus COVID-19, proteggendo in primis una delle categorie più deboli ed esposte, ovvero i bambini. Inevitabilmente il decreto ha coinvolto tutti gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, ma soprattutto tutti quelli affetti da disabilità. 

Molte famiglie hanno dovuto quindi affrontare questa duplice emergenza, adoperandosi per assistere al meglio i loro figli, non senza grandi sacrifici. A loro è andato immediatamente il nostro pensiero e, proprio in risposta a questa esigenza, l’Amministrazione comunale in accordo con le dirigenze scolastiche e la cooperativa Domus Assistenza ha cercato di sviluppare il progetto “Scuola a domicilio”.

Questo innovativo servizio prevedeva che venisse messo a disposizione delle famiglie degli alunni disabili certificati un educatore professionale a domicilio, che potesse aiutare e proseguire il percorso educativo-didattico come supporto diretto all’attività a distanza promossa dagli istituti scolastici. 

Purtroppo l'imprevedibile evoluzione dell'emergenza sanitaria e le crescenti restrizioni imposte dai successivi Dpcm, che hanno fatto emergere nuove criticità da affrontare relativamente alle distanze interpersonali da rispettare, al trattamento di dati sanitari e ai dispositivi di protezione individuale da garantire, tanto per gli utenti quanto per gli operatori, non hanno reso possibile la realizzazione del suddetto progetto.

L'Amministrazione comunale ha fatto di tutto per renderlo attuabile, ma sono stati opposti ostacoli di forza maggiore. Si continuerà comunque a lavorare affinchè il progetto possa essere attuato.

"A fronte di questa situazione senza precedenti, abbiamo cercato di sviluppare una risposta straordinaria per aiutare l’intera comunità e, al tempo stesso, tutelare i più deboli e fragili. Con grande rammarico, abbiamo dovuto prendere atto che, allo stato attuale dei fatti, non era possibile ottemperare alle direttive dell'ultimo Dpcm, attuando il nostro progetto di sostegno scolastico a domicilio. Abbiamo dunque pensato di utilizzare quegli stessi fondi che avremmo destinato a questo progetto nella seconda metà dell'anno, al superamento dell'emergenza, per potenziare i servizi a sostegno degli alunni disabili con una serie di nuove iniziative innovative."

Ultimo aggiornamento: 13-10-2023, 10:10